Quartetto RESET Percussion
Francesco Pedrazzini
Matteo Rovatti 
Martino Mora
Roberto Fontanella 


L’evento

Francesco, Matteo, Martino, Roberto: quattro musicisti under30 accomunati dal fascino per le percussioni e incuriositi dalla loro diffusione sul territorio.

In RESET, dove “set” indica l’insieme delle percussioni, la ricerca è rivolta all’individuazione della voce migliore con cui eseguire brani rimasti sulla carta, o che finora hanno conosciuto solo una modalità esecutiva: è il pezzo a determinare lo strumento con cui verrà suonato, siano essi tamburi, marimba, vibrafoni, campanelli o materiali non convenzionali.

Impulsi energici che pongono l’ascoltatore davanti alla contemporaneità caotica per fermarsi, riflettere e prendere consapevolezza di chi siamo adesso. 

“RESET! Mazze, tamburi, strumenti non-convenzionali e digitali sono gli attrezzi della nuova ricerca di cui sono i primi ingenui ascoltatori.”


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Matteo Rovatti, Francesco Pedrazzini, Martino Mora e Marco Lazzaretti hanno frequentato studi accademici presso il conservatorio, master class con importanti musicisti e acquistato molteplici competenze in qualità di professionisti. Tutti hanno infatti intrapreso una carriera in campi differenti, suonando presso importanti orchestre italiane, ensemble di musica contemporanea, progetti jazz o di musica popolare. 

Programma musicale

J. Treuting, Extremes 
R. Dillon, Ordering Instincts
P. Glass (arr. Marco Lazzaretti), Mourning Passages
P. Glass (arr. Matteo Rovatti), Japura River – Aguas de Amazonia
P. Martin, BEND
O.C. Condon, Fractalia
J. Wolfe, Dark Full Ride

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Accademia coreografica Sonechko


L’evento

La storia che questa serata porta con sé risale al settembre del 1973, quando Mykhailo e Tetiana Huzuny crearono un ensemble coreografico per bambini nella loro città, Zhytomyr. In breve tempo, Sonechko divenne il Centro coreico di riferimento, convertendosi, nel 1993, nella prima scuola di coreografia nel sistema educativo in Ucraina. 

Negli anni, numerosissimi bambini e ragazzi si sono diplomati come danzatori, trasmettendo, di generazione in generazione, un patrimonio culturale coloratissimo, festoso e al contempo elegante e incantevole.

La missione della scuola, oltre che accademica, è fortemente orientata a creare coesione e bellezza, a trasmettere bontà nei cuori dei bambini, contrapposta alla crudeltà del mondo.

“L’unica cosa necessaria per il trionfo del male è che gli uomini buoni non facciano nulla” – Edmund Burke

In occasione del Festival Internazionale dei Giovani.

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Liliana Amadei Violino
Gunilla Kerrich Violino
Francoise Renard Viola
Antonio Amadei Violoncello
Pierluca Cilli Contrabbasso

Musiche di Mozart, Britten, Elgar


L’evento

Il Quintetto Vianiner, musicisti professionisti e soprattutto amici con la passione per la musica, si riunisce per emozionarvi ancora una volta attraverso un meraviglioso repertorio.

Il grande temperamento eclettico li ha portati a numerose esperienze che vanno da importanti orchestre come l’orchestra Mozart, L’Accademia Bizantina, la Haydn di Bolzano, orchestra del Teatro Regio di Parma, l’orchestra del teatro comunale di Bologna, l’orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia, la Gustav Mahler Chamber Orchestra, Orchestra del maggio musicale fiorentino. Fanno parte di alcune formazioni da camera, tra cui il Trio Amadei, il trio d’archi Ksarva.
Il Quintetto ha fatto parte di importanti progetti. Tra i più noti, Le disavventure di Pinocchio, ideato dal Trio Amadei e dal Teatro Medico Ipnotico; Il carnevale degli animali e altre bestie d’amore con Vinicio Capossela e Paolo Rossi; Il notturno dell’amistade con Cristiano de Andre’ e Markus Stockhausen.

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Marian Mika Direttore


L’evento

Marian Mika, pianista concertista polacco, allievo di Paderewski e di Ludwig Stefanski, si è diplomato all’Accademia di Cracovia, svolgendo in seguito intensa attività concertistica come solista e con orchestra per le più importanti istituzioni concertistiche in molte nazioni europee.
Già docente presso Accademie Musicali di Polonia ed ex-Jugoslavia, da anni tiene prestigiosi Masterclasses e Corsi di Alto Perfezionamento in Italia e all’estero, raggiungendo fin la Corea del Sud.

In questa serata si esibisce Elisa Borodin, talentuosissima allieva del suo ultimo corso di perfezionamento pianistico.

Programma Musicale

Fryderyck Chopin (1810-1849)
Notturno in si bemolle minore, op. 9 no. 1
Notturno in do minore, op. 48 no. 1
Ballata no. 3 in la bemolle maggiore, op. 47
Mazurche op. 59
Mazurca no.1 in La minore
Mazurca no.2 in La bemolle maggiore
Scherzo no. 3 in do diesis minore
, op. 39
Polacca in fa diesis minore, op. 44

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Duo StriAgo

Mario Strinati e Pietro Agosti Chitarre acustiche


L’evento

Dodici Corde è un programma che ripercorre idealmente le tappe di un’amicizia nata attraverso la musica per due chitarre, che comprende sia i primi brani inseriti nel repertorio del duo che alcuni dei brani più iconici per questa formazione.
Il concerto proposto vive di due energie: da una parte la tradizione europea, legata alle forme classiche del passato, dall’altra la dimensione popolare, i cui protagonisti sono la danza e il ritmo. Questo dualismo si ritrova tanto nelle due metà del programma che all’interno dei singoli brani, e si esprime al meglio attraverso la chitarra, strumento per eccellenza in grado di racchiudere in sé mondi diversi.
Dodici Corde diventa quindi un percorso sonoro che abbraccia una vasta gamma di influenze, offrendo a chi ascolta tante sfaccettature diverse dello stesso duo.

Programma musicale

Domenico Scarlatti
Sonata K. 32
Sonata K. 386

Luigi Boccherini
Dal Quintetto in Re maggiore G. 448
III. Grave assai
IV. Fandango

Mario Castelnuovo-Tedesco
Da Les Guitares bien Tempérées op. 199
Preludio e fuga n. 10
Preludio e fuga n. 23

Johann Sebastian Bach
Suite Francese n. 5 BWV 816
I. Allemande
II. Courante
III. Sarabande
IV. Gavotte
V. Bourée
VI. Loure
VII. Gigue

Astor Piazzolla
Tango Suite

Eduardo Timpanaro
Marea
A Miguel

Marco Pereira
Bate-Coxa

Paulo Bellinati
Jongo

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Eric Thézé Pianoforte, Bandonéon


L’evento

Multistrumentista e compositore in diverse formazioni jazz e d’ispirazioni tradizionali, Eric Thézé unisce l’energia delle danze folk, valzer, scottish, mazurka, alla suggestione del concerto.
Ciascun tema è un trampolino verso l’improvvisazione, la magia delle associazioni sonore e dei contrasti, per una musica viva, sempre diversa. 

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Coro Monte Dosso e Coro Storie dai Monti
Diretti dai Maestri
Antonia Corsini
Mario Ugolotti


L’evento

Coro Monte Dosso
Il Coro Monte Dosso prende il nome dal monte che domina il paese di Varsi ed è sorto grazie alla tradizione canora che da sempre caratterizza la nostra zona, alla voglia di stare insieme e alla passione per il canto corale, con l’intento di proporre canti di montagna o di ispirazione popolare.  
Diversi componenti fecero già parte, negli anni Ottanta, del coro La Rosta, che eseguiva un programma del tutto inedito di musiche originali, sotto la direzione del Maestro Mario Fulgoni. 
Nel 2019, alcuni cantori del vecchio gruppo, con la collaborazione dell’attuale direttrice Antonia Corsini – già componente in giovanissima età del coro La Rosta – formano il nuovo Coro Monte Dosso, all’inizio solo come coro maschile a cui si aggiungono ben presto diverse voci femminili formando così un gruppo di una trentina di elementi.
Dopo un periodo di preparazione, il coro inizia la propria attività concertistica riscuotendo ampi riconoscimenti, mantenendo con coerenza la caratteristica essenziale dell’identità legata al vecchio repertorio ma, allo stesso tempo, ampliandolo con le nuove proposte musicali di Mario Fulgoni.

Coro Storie dai Monti
In questo nome, abbiamo voluto esprimere il nostro intento principale che è quello di raccontare storie provenienti da un mondo puro e genuino, spesso lontano, il cui silenzio, al pari dei suoni che lo compongono, è in grado di far vibrare tutte le parti del nostro animo. E queste storie, colme di mille sentimenti oggi quasi sempre soffocati da fretta e rumori, le proponiamo con una esecuzione vocale.

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Teatro delle Ariette

di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini
sul testo omonimo di Catherine Zambon


L’evento

Ne abbiamo fatti tanti di spettacoli nella vita di prima. L’ultimo, Trent’anni di grano, ha debuttato a Matera per la capitale europea della cultura nell’ottobre 2019, soltanto un attimo prima che si cominciasse a parlare di pandemia.

Poi i progetti in atto a marzo 2020 sono deragliati, come la vita di tutti. Si è fatto del vuoto e in questo vuoto sono apparsi dei fantasmi che hanno cominciato piano piano a prendere spessore e consistenza di materia. La stoffa dei sogni si è fatta carne e le parole, i pensieri e i sentimenti si sono coagulati in azioni e relazioni, sono diventati teatro.

Nella primavera-estate 2020 abbiamo creato e messo in scena nei campi delle Ariette E riapparvero gli animali da un testo inedito scritto durante il primo lockdown, aprile 2020, da Catherine Zambon, autrice contemporanea francese.

Ora lo riproponiamo, arricchito di contenuti autobiografici in puro stile “Ariette”, e lo presentiamo in una nuova versione adatta a sale, spazi teatrali oltre che per luoghi aperti.

E riapparvero gli animali è proiettato in un futuro distopico che assomiglia drammaticamente al nostro presente. La protagonista è una donna di settant’anni, che dopo aver attraversato l’Epoca dei Grandi Contagi e il lungo periodo di Riorganizzazione Faunistica e Sanitaria, durante il quale erano stati eliminati tutti gli animali ritenuti colpevoli di essere portatori di malattie, si trova a confrontarsi con la realtà di un mondo nuovo, moderno e crudele, indurito, buio e senza pietà.

Un mondo che il primo maggio di non si sa bene quale anno futuro si ritrova sull’orlo di una catastrofe inaudita.

Quello che ci ha colpiti di questo testo, oltre la fantascienza distopica, è soprattutto l’umanità della protagonista, la sua compassione verso tutte le manifestazioni della vita. Nelle pieghe di questo testo, proiettato nel futuro, l’autrice fa scivolare tutto il nostro presente, indecifrabile, misterioso, enigmatico. E ci sono tutte le domande che in questi mesi, oramai due anni, ci hanno accompagnato senza trovare risposte, quando non si poteva fare teatro, andare al cinema, vedere gli amici, uscire di casa, entrare in un bar… quelle domande che oggi vogliamo condividere con voi.

Entroterre Festival fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

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EmiRo Band

Tiziana Andreoli Voce e chitarra
Barbara Baldini A più voci 
Stefano Linari Fisarmonica e Organetto
Marco Cesare Chitarra


L’evento

Una formazione tipicamente emiliana presenta un piccolo viaggio alla scoperta dei luoghi d’origine delle musiche, dei balli e dei canti popolari dell’Emilia-Romagna, la terra dell’arte dei suoni, il cui patrimonio musicale ha segnato e impreziosito la storia della cultura della regione. Un progetto che racconta questo territorio e la sua tradizione, tra passato e presente, attraverso le indimenticabili melodie che spaziano dalla musica folkloristica al pop-rock e che ancora invitano a ballare e sognare.

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Di e con Donatella Allegro
Sonorizzazione in live set di Stefano D’Arcangelo

Voci fuori campo di Jadel Andreetto, Jessica Mazzetti
Le testimonianze di Noella Bardolesi, Giuseppe Daini, Gianni Dal Monte, Salvatore Fais, Romeo Zazzaroni sono tratte dal documentario
OGR-Le Officine della Memoria: storia di lavoro, amianto e lotte per la salute”.
Con la collaborazione di: Andrea Caselli, Silvano De Matteo, Giovannino Albanese, Elia Dal Maso


L’evento

Dal 1908 al 2018, negli stabilimenti di via Casarini, sono state attive le Officine Grandi Riparazioni. Qui per decenni – passando attraverso due guerre mondiali, l’occupazione, la Resistenza, la ricostruzione del paese – operai e artigiani arrivati dalla città o da paesi lontani montavano e riparavano i treni. Lo facevano con le loro mani, lo facevano con maestria, lo facevano con la passione di chi nel lavoro forgiava se stesso e un paese che cambiava volto. Finché, alla fine degli anni Settanta, non si è capito che qualcosa di grave stava succedendo: un killer silenzioso colpiva tra quelle mura, nell’indifferenza di chi sapeva e non voleva dire. Quel killer si chiamava amianto ed era ovunque, non solo nelle OGR e non solo a Bologna. Ed è giunto allora il tempo di altre riparazioni: il tempo di riparare i corpi, la fabbrica, le ferite, i torti; il tempo della lotta.

Quella delle OGR di Bologna non è solo una storia del passato e non è solo una vicenda di dolore e sconfitte: è anche e soprattutto una storia di lavoratori, di mobilitazione e di determinazione per conquistare la sicurezza sul lavoro e la sicurezza ambientale, una lotta che nelle OGR raggiunge il suo culmine nel passaggio tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del secolo scorso e che oggi non possiamo considerare sorpassata né del tutto vinta. Lo spettacolo ripercorre i passaggi fondamentali di questo luogo e di quegli anni, ne fa storia e musica, per trasmettere il testimone della memoria e per affermare con forza che il lavoro non deve più uccidere.

Altre Riparazioni ha debuttato il 5 ottobre 2022 nell’ambito della rassegna “CulturalMente per la memoria” in Bologna Estate, in collaborazione per la parte documentaria e le fonti d’archivio con AfeVA Emilia Romagna, patrocinato e finanziato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione di Innovazione Urbana.

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