Con altri occhi. Storie di migranti e migratori

14 Lug 2024 h 17:00
Oratorio di San Rocco, Pereto, Bore (PR)

Presentazione del libro
con l’autore Gianluca Ferri
Iuri Vallara fisarmonica


L’evento

Gianluca Ferri presenta la sua ultima opera, accompagnato dalle delicate note della fisarmonica di Iuri Vallara.
Un racconto, Con altri occhi. Storie di migranti e migratori, che in realtà li racchiude tutti, una storia universale che coinvolge tanto gli animali quanto gli esseri umani.

“La specie umana è una di quelle che ha viaggiato di più nel corso della sua storia, ma è l’unica ad avere un enorme privilegio: la possibilità di studiare le migrazioni, per provare a svelarne i segreti, ma soprattutto quella di raccontarle.”

SINOSSI

Con le ali, su due gambe, tra le onde o nel vento, la Vita è in viaggio per le strade del mondo sin dalle sue prime timide apparizioni, momento dal quale si è mostrata in tutte le straordinarie forme di cui la storia porta traccia e di cui, ancora, i nostri occhi possono godere. Dal movimento e nel movimento essa si è evoluta, trovando la forma più adatta ad ogni angolo della Terra o il modo migliore per spostarsi da un luogo all’altro e prendere il meglio da ciascuno. Prendere e dare, perché ogni creatura vivente, ogni essere chiamato a compiere un viaggio proporzionato alle sue necessità, trova modo – nell’imprevedibilità del suo percorso – di rendere un servizio, di dare un passaggio, o esser d’aiuto a sconosciuti e diversi compagni di viaggio con i quali ne condivide un pezzetto.

In ogni momento, di ogni giorno e di questo tempo, è in atto una migrazione e sarà così fin quando le risorse avranno la possibilità di ridistribuirsi sul pianeta, offrendo alla vita preziose occasioni per continuare a cercare equilibri nell’incessante cambiamento delle cose. Eppure, l’indescrivibile bellezza che avvolge questi viaggi – e che si rivela con più chiarezza solo a chi può guardarli a grandi distanze di spazio e di tempo – nasconde pericolose insidie e prove complesse che impongono al viaggiatore una quotidiana e faticosa lotta per la sopravvivenza. Migrare o morire: è questa la condizione, reale o metaforica, che accende quell’impulso a lasciare tutto e ad andar via senza alcuna certezza di farcela, ma con in tasca una possibilità. Che sia un viaggio senza ritorno o senza una meta, che sia un regolare andirivieni, che sia breve o interminabile, sono solo alcune delle variabili che si combinano ogni volta in modo diverso e che rendono unico il percorso di ogni migrante.

Poche specie viventi sono esenti da una migrazione di qualche tipo, ma nessuna lo è davvero dalle difficoltà dell’esistenza. La specie umana è una di quelle che ha viaggiato di più nel corso della sua storia, ma è l’unica ad avere un enorme privilegio: la possibilità di studiare le migrazioni, per provare a svelarne i segreti, ma soprattutto quella di raccontarle.

È nel racconto che questo libro manifesta la sua essenza. Ogni capitolo è la storia di una grande migrazione narrata attraverso gli occhi di chi l’ha compiuta; ogni racconto è un ritratto che svela la figura di chi passa spesso inosservato e la presenza di creature straordinarie accomunate dalla capacità di imprese migratorie degne di nota: uomini e uccelli. Creature che troppo spesso crediamo di conoscere per somiglianza o per sentito dire; creature che ho potuto dipingere grazie alla generosità di chi ha aperto il suo cuore, affidandomi ricordi e speranze; grazie allo studio, all’osservazione e all’esperienza; grazie alla testimonianza della poesia e della letteratura d’ogni tempo; grazie a piccoli disegni che diventano ritratti o simboli della narrazione.

Il testo ripercorre brevemente la storia dell’uomo attraverso i grandi spostamenti di ogni epoca e descrive meraviglie e difficoltà della migrazione degli uccelli. Seguono dodici racconti che tracciano non solo contorni di identità, ma linee di contatto tra uomini e uccelli che – molto più di quanto si immagini – condividono strade, spazi e risorse. Risorse che con troppa avidità l’uomo ha strappato alla generosa Terra, divenendo l’unica tra le specie esperta nel prendere, ma incapace di rendere qualcosa al tutto, di essere risorsa. Non solo ingordo e ingrato inquilino della casa di cui s’è fatto padrone, ma anche pericolo per ogni altro ospite della stessa dimora che, accanto a lui, non è più al sicuro. Piante, animali e gli stessi uomini partecipano con difficoltà sempre maggiore ad una ricchezza che sembrava infinita e le creature che si mettono in viaggio, per la possibilità di conquistarne un pezzetto, sono tra le più delicate e bisognose di tutela, perché nonostante la fatica, i miraggi, i fallimenti, esse continuano a migrare per non rinunciare a quella possibilità che, spesso, è l’unica che hanno.

Il libro, dunque, servendosi della prorompente bellezza della natura e dell’umanità più autentica – che emergono da queste storie di migranti – vuol essere un’esortazione alla conoscenza dell’altro e un invito ad un cambio di prospettiva necessario alla revisione di un sistema completamente da riformare e di cui cambiamenti climatici, pandemie e guerre sono solo alcune delle conseguenze più evidenti. Alla base delle enormi problematiche ambientali e geopolitiche di cui tanto si parla c’è, forse, l’aver dimenticato che la Terra è la casa di tutti e che per provare a recuperare in minima parte gli equilibri perduti – o per cercarne di nuovi – è sempre più necessario condividere spazio e risorse con i nostri simili e con tutte le altre creature per una convivenza tra specie, garante della vita stessa.

Nell’estrema complessità del trovare le giuste soluzioni a grandi problemi, ascoltare le storie degli altri ci ricorda che non siamo soli e può essere, forse, un primo, umile passo per provare a guardare il mondo con altri occhi.

La copertina e le illustrazioni sono di Costanza Alvarez de Castro.

FAQ

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