Jiayu Jin Soprano
Ryo Terakado, Ulrike Slowik Violini
Ayako Matsunaga Violino e viola
Caterina Dell’Agnello Violoncello
Fabio Bonizzoni Clavicembalo
Arcangelo Corelli (1653-1713):
Sonata da chiesa op 3 n 8 in do maggiore
Largo, Allegro, Largo, Allegro
Georg Friedrich Händel (1685-1759):
Haec est Regina Virginum HWV 235
O qualis de coelo sonus HWV 239
Sonata Op 2 n 5 in sol minore HWV 390
Larghetto, Allegro, Adagio, Allegro
Tu fedel tu costante? HWV 171
Chi conosce e segue La Risonanza sa bene che, tra i molti compositori che ha interpretato, Händel è in assoluto quello a cui ha dedicato più tempo e passione.
Nonostante ciò, è la prima volta che la rinomata residenza presenta un programma completamente händeliano all’Entroterre Festival, cogliendo l’occasione per raccontare un lato di Händel forse poco noto: l’Händel italiano, quel giovane musicista che arrivò a Roma poco più che ventenne e che stregò la città tutta con il suo genio. Sono le sue interpretazioni ad aver valso a La Risonanza numerosi premi, tra cui un Gramophone Award.
In un viaggio che spazia tra opere sacre e opere profane, alternando brani strumentali ad altri performati dalla soprano Jiayu Jin, la serata ci farà scoprire pagine poco note, ma immortali.
Non fu un caso che, quando riuscì a partire da Roma, Händel raccolse tutte le partiture in un baule e se le portò a Londra: questo “baule delle meraviglie” fu la fonte di ispirazione per il resto della sua vita.
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