21:00
ACQUA E ANICE
Aspettando il Festival al cinema
Regia di Corrado Ceron
Un film con Stefania Sandrelli, Silvia D’Amico, Paolo Rossi, Luisa De Santis, Vito
Genere Commedia – Italia, 2022
Durata 107 minuti
Una star del liscio di 70 anni si mette in viaggio verso i luoghi e le persone che più ha amato. In Italia.
Olimpia ha una settantina d’anni e un trascorso di successi come cantante da balera insieme alla sua band, I capricci di Olimpia. In Emilia-Romagna è stata una star, ma ora “i suoi capricci non li ascolta più nessuno”, e sta cominciando a diventare meno lucida e sempre più disorientata. Ora si prepara ad un viaggio con la consueta mancanza di esitazioni e ingaggia la mite Maria, fidanzata del bagnino del lido dove prende ancora il sole in topless, affinché la guidi fino a Zurigo, dove andrà a trovare un’amica, fermandosi prima al matrimonio della sorella, dove dovrà cantare. È l’inizio di un’avventura che cambierà la vita a entrambe.
Biglietto: 3,5€ in loco
Risposta lunga etc…
20:30
CIUMA ADELE
Adele Delvecchio Violino
Stefano “Ciuma” Delvecchio Organetto
21:30
RADICANTO
Maria Giaquinto Canto e narrazione
Giuseppe De Trizio, Chitarra classica, arrangiamenti
Claudio Carboni, Sax soprano
Adolfo La Volpe, Chitarra elettrica
Giovanni Chiapparino, Fisarmonica
Francesco De Palma, Cajon, percussioni
Non vivono in riva al mare ma lo vedono all’orizzonte dalla loro casa sulle colline romagnole.
Adele e Ciuma, violino e organetto, propongono uno concerto con composizioni proprie e reinterpretazioni di brani della tradizione.
Lo spettacolo, un gioco alla ricerca di una mediazione tra la delicatezza e l’energia, con le dinamiche proprie dei due strumenti, reso magico dall’empatia di padre e figlia e dal desiderio di trasmettere l’amore e la passione per la musica.
La figura di Domenico Modugno è rimasta centrale nel panorama italiano della musica d’autore.
Il passare del tempo non ha scalfito la prorompente modernità del celebre cantante pugliese, anzi, soprattutto nell’ultimo decennio, Modugno è stato recuperato dalla nuova onda sonora legata al folk rock che ne ha rivendicato la discendenza.
Questo concerto (tratto dall’omonimo disco) intende contestualizzare l’arte di Domenico Modugno restituendola alla sua terra di provenienza e rendendola il perno intorno al quale costruire la nuova musica di questa parte di Puglia.
Suoni, storie, narrazioni che si sono riferite e ispirate alla tradizione millenaria del meridione d’Italia: una terra fatta di contatti, di emigrazione e di ospitalità, terra di lavoro, di memoria, di sguardi che attraversano i filari di alberi per finire nel mare.
Risposta lunga etc…
20:30
DETTORI & MORETTI
Voce, Chitarra e Arpa Elettrica
21:30
Cumpagnia di musica siciliana
UNAVANTALUNA
Pietro Cernuto Zampogna a paro, Friscaletto, Voce, Percussioni
Francesco Salvadore Voce, Percussioni
Carmelo Cacciola Lauto cretese e Voce radicale
Luca Centamore Chitarre
Arnaldo Vacca Tamburi a cornice
Due musicisti di grandissima qualità vengono riconosciuti e premiati per la loro attività dalla Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli e porteranno sul palco, in occasione della consegna del Premio speciale Scuola di Musica Popolare 2024, un saggio delle loro capacità performative.
Beppe Dettori e Raoul Moretti collaborano da oltre 10 anni, prima in progetti che variano dal repertorio pop cantautorale a quello folk legato alle radici sarde del cantante, fino a creare, negli ultimi anni, un duo caratterizzato da un sound assolutamente originale, basato su voce, chitarra, arpa elettrica con live electronics.
Da qui la sperimentazione nell’ambito della world music, unendo le suggestioni del folk alla canzone d’autore, il progressive alla musica elettronica, con l’utilizzo di varie lingue minoritarie, in prevalenza dalla Sardegna. La vocalità come strumento e l’uso di tecniche non convenzionali per l’arpa arricchiscono il caleidoscopio di colori del duo.
Carmelo Cacciola, Luca Centamore, Pietro Cernuto, Francesco Salvadore e Arnaldo Vacca: cinque musicisti, fra cui tre autori ed altrettanti cantanti, che funzionano come un organismo collettivo, detonatore di creatività, sentimento, emozioni, lirismo e passionalità.
A quasi vent’anni dal suo esordio e a dieci dall’ultimo lavoro in studio, la band di world-music isolana ritorna con un album che, pur non smarrendo le peculiarità del sound che l’ha fatta apprezzare il Italia e all’estero, compie un passo ancor più deciso in direzione più contaminata e contemporanea.
Nella temperie di quest’epoca, la Cumpagnia di Musica Siciliana non si sottrae a dire la propria e fornire il proprio punto di vista, un po’ apolide un po’ identitario, su ciò che viviamo.
Lo fa partendo dalla propria appartenenza e con le metafore più tipiche della propria cultura, approdando a una koinè musicale che si propone di essere universale: così dipingendo lo scenario onirico de L’Eco di Stromboli, epico e straordinario come solo il mare delle Eolie può essere, o nella scrittura apparentemente di maniera di Vurria Essiri, squarciata da un urlo straziante di contemporanea consapevolezza; lo fa alternando l’intimismo e il dialogo interiore di Scuta a Mia e l’irruenza programmatica di Cantu Siculu, producendo immagini sapientemente variegate fra passato, presente e futuro, come in Mi n’Annai, in Kukla Za o in Senza Paroli; declinando Eros e Thanatos come in Stidda Disiata e in Oh Nici (non per nulla unico brano tradizionale del disco); e infine ritorna alla radice della propria ispirazione identitaria, come in Mia Pace, un brano che è un paesaggio sonoro dal sapore degli agrumeti che dolcemente raggiungono la costa.
Risposta lunga etc…
Giuseppe Falciglia Oboe barocco e flauto dolce
Stefano Gèrard, Gabriele Cervia Violino
Daniele Lorefice Violoncello
Alessio Platinetti Clavicembalo
G. Ph. Telemann (1681-1767)
Concerto in re maggiore TWV 51:D5 per oboe, 2 violini e b.c.
I. Gratioso, II. Vivace, III. Adagio, IV. Scherzando
A. Vivaldi (1678-1741)
Concerto da camera in re maggiore RV 92 per flauto dolce, violino, violoncello e b.c.
I. Allegro, II. […], III. Allegro
F. Mancini (1672-1737)
Sonata in re minore per flauto dolce, 2 violini e b.c.
I. Amoroso, II. Allegro, III. Largo, IV. Allegro
J. J. Fux (1660-1741)
Sonata in re minore per due violini e b.c.
I. Allegro, II. Grave, III. Presto, IV. Grave, V. Presto
G. Ph. Telemann
Trio sonata in sol minore TWV 42:g5 per oboe, violino e b.c.
I. Mesto, II. Allegro, III. Andante, IV. Vivace
A. Vivaldi
Concerto da camera in la minore RV 108 per flauto dolce, 2 violini e b.c.
I. Allegro, II. Largo, III. Allegro
G. Ph. Telemann, A. Vivaldi, F. Mancini e J. J. Fux, quattro compositori rispettivamente di nazionalità tedesca, italiana (Venezia e Napoli) e austriaca, apparentemente molto distanti stilisticamente e geograficamente. Eppure, tutti e quattro hanno contribuito con le loro opere ad allargare il vasto repertorio di musica cameristica barocca, scrivendone pagine bellissime e innovative.
Nonostante la lontananza, i compositori si sono molto confrontati tra loro: ricordiamo infatti l’influenza che subì l’ultimo Vivaldi dalla musica napoletana, ormai emergente nell’Italia della prima metà del ‘700; oppure l’ispirazione che lo stesso Vivaldi suscitò nei riguardi della musica austriaca, ricevendo il titolo di Cavaliere dall’Imperatore asburgico Carlo VI, grande ammiratore del prete rosso; o ancora l’enorme abilità che Vivaldi e Telemann avevano nello scrivere musica per più strumenti, con una mescolanza di timbri affascinante, in grado di trasportare il pubblico di oggi in un’atmosfera ricca di colori.
L’ensemble, composto da giovani musicisti già affermati nell’ambito della musica antica nel panorama internazionale, vi proporrà un programma ricco di varietà e di virtuosismi, con la mescolanza dei timbri degli strumenti ad arco e degli strumenti a fiato.
I parcheggi sono consultabili in questa pagina.
E’ disponibile il servizio navetta gratuito per gli eventi nel centro storico.
Info e orari in questa pagina.
Isobel Cordone, Matteo Rozzi Violino
Giorgia Zanin Tiorba
Francesco Elgorni Clavicembalo
G. Legrenzi (1626 – 1690)
Sonata op. 2 no. 6 “La Raspona” per due violini e b.c.
D. Castello (1590 – 1658)
Sonata terza à due soprani, da Sonate concertate in stil moderno, libro secondo
G. B. Fontana (1589 – 1630)
Sonata no. 8 per due violini e b.c. da 18 sonate a 1,2,3 parti
G. Legrenzi
Sonata op. 2 no. 1 “La Cornara” per due violini e b.c.
D. Castello
Sonata quarta à due soprani, da Sonate concertate in stil moderno, libro secondo
G. A. Pandolfi Mealli (1630 – 1669)
Sonata op. 4 no. 3 “La Monella Romanesca” per violino e b.c.
G. A. Pandolfi Mealli
Sonata op. 3 no. 1 “La Stella” per violino e b.c.
H. I. F. von Biber (1644 – 1704)
Partia I per due violini in scordatura e b.c da Harmonia Artificioso-Ariosa
I. Sonata, II. Allamande, III. Gigue, IV. Aria, V. Sarabande-Finale
Il Seicento italiano è stato un periodo ricco e innovativo per il repertorio strumentale. Il violino, in particolare, era uno degli strumenti che ha visto uno sviluppo molto significativo sia al livello tecnico che per la quantità di opere scritte esplicitamente per esso.
Il programma segue l’influenza della musica italiana nei paesi dell’Europa durante questo periodo. Partendo dal veneziano Dario Castello, uno dei pionieri dello stile della sonata strumentale, il viaggio continua con Giovanni Battista Fontana, Giovanni Legrenzi e Giovanni Antonio Pandolfi Mealli, tre autori italiani che hanno contribuito in modo notevole alla musica per archi e basso continuo.
Infine arriviamo alle opere di Heinrich Ignaz Franz von Biber: vertici della scrittura per violino che mostrano l’enorme capacità degli strumenti attraverso virtuosismi e scordatura, creando una sonorità straordinaria.
La personalità di ognuno di questi musicisti si riflette nelle loro composizioni e offre al pubblico una fusione di tecnica strumentale e espressività: un’opportunità unica per ascoltare delle pagine più belle della musica strumentale.
Questo concerto si realizza grazie al contributo Boarding Plus 2022-24 del Ministero della Cultura.
I parcheggi sono consultabili in questa pagina.
E’ disponibile il servizio navetta gratuito per gli eventi nel centro storico.
Info e orari in questa pagina.
Jiayu Jin Soprano
Ryo Terakado, Ulrike Slowik Violini
Ayako Matsunaga Violino e viola
Caterina Dell’Agnello Violoncello
Fabio Bonizzoni Clavicembalo
Arcangelo Corelli (1653-1713):
Sonata da chiesa op 3 n 8 in do maggiore
Largo, Allegro, Largo, Allegro
Georg Friedrich Händel (1685-1759):
Haec est Regina Virginum HWV 235
O qualis de coelo sonus HWV 239
Sonata Op 2 n 5 in sol minore HWV 390
Larghetto, Allegro, Adagio, Allegro
Tu fedel tu costante? HWV 171
Chi conosce e segue La Risonanza sa bene che, tra i molti compositori che ha interpretato, Händel è in assoluto quello a cui ha dedicato più tempo e passione.
Nonostante ciò, è la prima volta che la rinomata residenza presenta un programma completamente händeliano all’Entroterre Festival, cogliendo l’occasione per raccontare un lato di Händel forse poco noto: l’Händel italiano, quel giovane musicista che arrivò a Roma poco più che ventenne e che stregò la città tutta con il suo genio. Sono le sue interpretazioni ad aver valso a La Risonanza numerosi premi, tra cui un Gramophone Award.
In un viaggio che spazia tra opere sacre e opere profane, alternando brani strumentali ad altri performati dalla soprano Jiayu Jin, la serata ci farà scoprire pagine poco note, ma immortali.
Non fu un caso che, quando riuscì a partire da Roma, Händel raccolse tutte le partiture in un baule e se le portò a Londra: questo “baule delle meraviglie” fu la fonte di ispirazione per il resto della sua vita.
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Bettina Pahn Soprano
Ryo Terakado Violino
Marco Brolli Flauto traversiere
Agnieszka Oszanca Violoncello
Joachim Held Liuto
Fabio Bonizzoni Clavicembalo
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Sesto Quartetto Parigino
Prélude, Très vite, Gai, Vite, Gracieusement, Distrait, Modéré
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Dalla sonata BWV 1025
Entrée – Courante – Sarabande – Rondeau
per violino e liuto
Louis Nicolas Clérambault (1676-1749)
Orphée
Cantata per soprano, traverso, violino e bc
Lavorare con un gruppo stabile di musicisti, condurre prove regolari con le stesse persone, conoscersi sempre meglio, presentare programmi più e più volte a pubblici diversi, sono tutte chiavi per sviluppare interpretazioni profonde, che si avvicinino alla perfezione.
Allo stesso tempo, riunire grandi professionisti che si frequentano solo saltuariamente in un programma inedito, crea un’alchimia diversa, magica. Non potendo ricorrere a nessun “automatismo”, a niente di scontato, l’attenzione che ciascuno deve prestare è massima, e l’essere a contatto con artisti di provenienza e abitudini diverse, crea un’atmosfera particolarmente frizzante all’interno del gruppo.
Per questo, anziché presentare come tradizionalmente facciamo alcuni concerti eseguiti da due/tre docenti de La Risonanza Summer Academy, abbiamo deciso quest’anno di proporne uno solo, ma che li coinvolga tutti. Scopriranno affinità tra di loro? Si adatteranno alle idee altrui? Da ascoltatori, percepiremo più armonia o più tensione nelle note che sentiremo?
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con gli allievi de
La Risonanza Early Music Summer Academy
I concerti degli allievi del corso sono sempre momenti di festa, per noi de La Risonanza.
Essi costituiscono ciò che dà senso a tutte le fatiche legate all’organizzazione di un’accademia estiva. Non solo: da docenti troviamo sempre interessantissimo vedere come gli studenti si trasformano sul palco, perché sappiamo per esperienza che non si suona nello stesso modo a lezione o a casa e invece in pubblico.
Ciascuno reagisce in modo diverso e spesso è proprio il tipo di trasformazione che osserviamo il primo indice che ci fa capire quanta “stoffa” un giovane già possiede e quanta invece deve ancora acquisire se vorrà fare, del palco, la sua professione.
Sul Palco de La Risonanza, dunque, è un concerto in cui ciascuno può sperimentarsi, mettersi alla prova e, per chi ascolta, un momento in cui riflettere ed essere spesso sorpreso. Sono concerti a volte un po’ lunghi, ma che più vari non si può!
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Giovani solisti de
La Risonanza Early Music Summer Academy
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Suite n. 2 in si minore per flauto e orchestra, BWV 1067
Ouverture, Rondò, Sarabanda, Bourrée I e II, Polonaise e Double, Minuetto, Badinerie
Concerto in re minore per 2 violini, archi e basso continuo BWV 1043
Vivace, Largo ma non tanto, Allegro
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in sol minore per due violoncelli, archi e basso continuo, RV 531
Allegro, Largo, Allegro
Il concerto finale, quello cui si arriva stanchi, stanchissimi anche, ma felici.
L’esperienza ci insegna davvero che dopo una settimana di lezioni, date o ricevute, concerti suonati e concerti ascoltati, tempo speso insieme a provare, studiare e, perché no, a ridere e scherzare, si finisce veramente esausti.
Ma questa è la vita del musicista, quella che – nessuno dei partecipanti a questo corso escluso – sogna o ha sognato. Ecco perché l’ultimo concerto è sempre il più magico, e dopo non si vuole andare a letto, si vuole stare ancora assieme e ripensare ai momenti più belli da poco vissuti… Se volete partecipare a questa festa, venite al Duomo di Bertinoro e ammirate questi ragazzi, condividete il loro sogno, lasciatevi anche voi affascinare dalla forza della musica.
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Giovani solisti de
La Risonanza Early Music Summer Academy
Marcantonio Cavazzoni
Ricercata
Madame vous avez mon coeur
Anonimo
Pavana della Battaglia, Saltarello, Tedeschina
(dal manoscritto di Castell’Arquato)
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Toccata V, sopra i pedali e senza
Francisco Correa de Arauxo (1584-1654)
Tiento a modo de cancion
Johann Pachelbel (1653-1706)
Fantasia e Fuga in re minore
Fantasia e fuga in do maggiore
Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Praeludium in sol minore BuxWV 163
John Stanley (1713-1786)
Voluntary in re maggiore
Adagio, Andante, Adagio, Allegro moderato
François Couperin (1668-1733)
Plein jeu
Michel Corrette (1707-1795)
Noël: “Vous qui désirez sans fin”
Noël: “Tous les bourgeois de Chartres”
All’organo più prezioso di Bertinoro torna a esibirsi Fabio Bonizzoni, il direttore artistico dei corsi estivi de La Risonanza. Quest’anno, da solo.
Interrail erano chiamati i biglietti ferroviari a basso costo che, da ragazzi, ci si comprava per girare l’Europa d’estate. E Interrail abbiamo voluto chiamare questo programma il cui spirito è il medesimo: un viaggio tra le varie scuole organistiche europee.
Assieme, ci soffermeremo sui paesaggi più belli di ciascuna nazione, in un viaggio che non sarà solo geografico, ma anche temporale. Potremo così assaporare, attraverso i molti timbri dell’organo della Chiesa del Suffragio, i diversi gusti della musica europea e dei suoi diversi periodi.
Nessuno strumento musicale offre infatti la varietà timbrica dell’organo e proprio grazie a questa tavolozza variopinta potremo calarci in atmosfere molto diverse, cosa che con altri strumenti sarebbe più difficile.
Mettetevi comodi, dunque, e guardate fuori dal finestrino: paesaggi mutevoli e bellissimi stanno per scorrere davanti ai vostri occhi.
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