L’evento

Lo spettacolo con cui Daniele Silvestri celebra i suoi 30 anni di carriera.

Fuori dalla sua Roma, culla che ha visto i suoi primi passi nel mondo artistico, il “Cantastorie Recidivo” espande i festeggiamenti nel resto d’Italia.

30 anni di storia italiana, attraverso i pezzi più significativi del suo percorso artistico, dagli esordi a oggi.

Opening act Casadilego.

FAQ

I parcheggi sono consultabili in questa pagina.

E’ disponibile il servizio navetta gratuito per gli eventi nel centro storico.
Info e orari in questa pagina.

Certamente, compila il modulo a questo link per ottenere assistenza.

I portatori di handicap hanno diritto all’ingresso ridotto, l’eventuale accompagnatore entra gratuitamente.


Nudha Voce, Loop
Matteo Benvenuti Chitarra
Alessandro Cianferoni Basso
Daniele Cianferoni Batteria


L’evento

Di sapore intimamente autobiografico, il primo disco di NUDHA, all’anagrafe Sara Zaccarelli, offre  un punto di vista personale capace di colpire nel segno tutti coloro che, in qualche modo, hanno provato le stesse emozioni dell’artista. 

Nei suoi testi si è aperta all’ascoltatore, lasciando scoprire la sua vita, con forze e fragilità e le emozioni che l’hanno accompagnata, parlando di ferite, di amori, di malattia, sempre con una vena energica e  tanta voglia di riscatto. Talvolta i testi sono stati adattati con l’aiuto di Giulio Ragno Favero e Yuri Orwell, altre volte sono nati da un lavoro a quattro mani con la penna di grandi parolieri come Davide Toffolo, Francesco Bianconi e Appino, con il cui featuring è uscito il primissimo singolo “Traffico”.

Il progetto, dal sapore Rock Blues, è nato dalla proposta di collaborazione di una super-tight combo del calibro di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion, Daniele Silvestri), Giulio Ragno Favero (Teatro degli orrori, One Dimensional Man), che ne ha curato interamente la produzione, Luca Bottigliero (Giorgio Canali) e Raffaele Scogna (Nic Cester, Ghemon), il tutto completato dai mix di Tommaso Colliva (Afterhours, Diodato) e di Raffaele Stefani (Gianna Nannini, Morgan, Paola Turci, Adriano Celentano..) che ne ha seguito anche la registrazione delle voci. Masterizzato infine da Giovanni Versari (mastering engineer GrammyAward per Drones dei MUSE).

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Risposta lunga etc…


Ciuma Organetto, Voce, Percussioni
Gioele Sindona Violino, Nyckelharpa
Stefano Bertozzi Clarinetto, Clarinetto basso


L’evento

Ciuma è un musicista che esprime se stesso attraverso le sue composizioni, che si distingue per il suo approccio originale e autentico. Dal suo strumento ha origine una musica che parla direttamente al cuore. 

Non c’è uno stile che lo definisca, quanto una capacità di creare un’identità sonora che è al tempo stesso originale e accogliente. La sua musica crea immagini, non ha confini, si esprime attraverso il suono, il movimento e l’emozione, manifesta ciò che non si può dire ma che non può rimanere in silenzio. C’è disordine e chiarezza, si può prendere quello che ognuno desidera, quello che serve. Ci si perde sapendo sempre dove sei.

Programma Musicale

Sera Clandestina
Adele 
Allegria
Yddish Corale 
Quarantime 
Knall
Sogno1 
Polkazza 
Busca bourre 
Dulces 
Pez Paz 
Pour Vous 
Quadriglia

Tutte le composizioni sono di Stefano Delvecchio.

Segue colazione, inclusa nel biglietto.

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Sarita Schena Voce
Giuseppe De Trizio Chitarra classica, arrangiamenti
Claudio Carboni Sax


L’evento

Un viaggio tra musica e parole che racconta i “Sud del mondo”, dall’Italia alla tradizione del Tango e del Sud America, affrontando un repertorio che accosta autori latini di origine italiana come Piazzolla, Magaldi e D’Arienzo e autori sudamericani come Bola de Nieve, Gomez, Chavela Vargas. Generi di frontiera, epopee sonore legate a filo doppio dalla storia e dalla vocazione poetica intensa.

Alla voce della attrice-cantante italo-argentina Sarita Schena, venata di intensa malinconia, fanno eco le corde di Giuseppe De Trizio e il sax soprano di Claudio Carboni (anche discografico del cd con Egea Records).

Il proposito di questo progetto è quello di omaggiare nel linguaggio della musica, dei ricordi, della nostalgia e della memoria storica, tutta quella comunità che oggi si ritrova a doversi confrontare e a dover condividere le medesime difficoltà culturali, legate ad un passato fatto di contaminazioni, influenze migratorie e crescita sociale, nonché un futuro che deve basarsi sulla forza e sulla costante ricerca di un affettuoso contatto nel passato: musiche di Astor Piazzolla, Caetano Veloso, Mercedes Sosa e dei più grandi autori figli dei “due mondi”.

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Twain physical dance theatre

Regia e coreografia Loredana Parrella
Testi Aleksandros Memetaj
Progetto luci Loredana Parrella
Assistente alla coreografia Yoris Petrillo
Musica dal vivo Fabio Recchia
Interpreti
Caroline Loiseau, Aleksandros Memetaj, Yoris Petrillo, Romano Vellucci, Anne-Gaelle Stephant, Camille Cibrot,
Theo Marion-Wuillemin, Marco Cirignotta, Valerio Riondino. 
Produzione Twain Centro Produzione Danza


Lo spettacolo è liberamente tratto da Sogno di una notte di mezza estate, primo capolavoro comico di William Shakespeare, la più magica delle sue commedie, una miscela di avventure amorose romantiche, di sentimentalismo patetico, di fantasie erotiche capziose, di burla sapida e di inganni fiabeschi dove si intersecano folklore e letteratura classica, il mito e la favola, dove la trama, che riguarda gli amanti, si arricchisce e si complica con l’equivoco d’amore.

I personaggi di SOGNO agiscono in un’atmosfera di folklore e superstizione, nel calore dell’estate, nella follia di impulsi naturali disinibiti.

Incontriamo, Teseo e Ippolita (la cui corte offre il setting dell’intreccio amoroso), i Quattro Amanti che scappano da Atene e le cui avventure nel bosco costituiscono l’intreccio principale; Oberon e Titania con i loro affanni amorosi; Puck che con il suo errore muove i fili del destino dei quattro amanti; un gruppo di comici improvvisati dei quali fa parte Bottom che con la sua testa d’asino condivide l’amore visionario con Titania, la regina delle Fate, che trasforma cose volgari in forme sublimi.

Lo spettacolo pone al centro due domande: possiamo volgere il significato di “sogno” verso quello di “visione”? Possono l’amore ed il sogno trasformare la realtà? 

Potremmo dire che se sogniamo quando amiamo, nel “momento dell’amore” non vediamo più la realtà per quello che è ma potremmo anche sostenere che l’amore e il sogno possano modellare la realtà, perché è ciò che accade dentro ognuno di noi.

In occasione dello spettacolo, lo chef stellato Paolo Teverini proporrà presso il Ristorante Paolo Teverini (Hotel Tosco Romagnolo) uno speciale menù degustazione.
Orario: dalle 19:30 alle 21:00
Prenotazione obbligatoria al numero 0543 911260

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Con gli allievi degli
Early Music Master della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli

Marco Ambrosini, Annette Osann, 
Tobie Miller, Luisa Baldassari
Direttori


L’evento

L’ultima tranche di corsi di alto perfezionamento musicale che animano l’Agosto Forlimpopolese da ormai diversi anni, ha visto, nel 2014, partire un nuovo progetto molto speciale: in seguito ad una collaborazione sviluppatasi fra la Scuola Musicale “Dante Alighieri” Bertinoro, il C.E.U.B. di Bertinoro, la Fondazione Alma Mater di Bologna, il Music and Arts University di Vienna, la tedesca Trossingen Music University e la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, Bertinoro ha avviato, sotto il nome di EARLY MUSIC SUMMER MASTER CLASSES, vari laboratori di specializzazione in Musica Antica tenuti dai musicisti di fama internazionale, ai quali quest’anno si aggiungerà la preziosa collaborazione del Conservatorio Bruno Maderna di Cesena, sede dal 2022 del primo e per ora unico corso per Diploma Accademico di II livello di viola a chiavi/nyckelharpa in Europa.

Oggi il progetto si svolge interamente (lezioni e concerto) a Forlimpopoli sotto l’egida della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.

Il saggio finale è il frutto del lavoro sviluppato dai docenti assieme ai partecipanti alle Master Class, provenienti da Italia, Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Austria, Spagna e Canada.

Direttore artistico delle Master Class è Marco Ambrosini, che ha debuttato come solista di nyckelharpa al Teatro alla Scala di Milano per poi esibirsi, fra gli altri, per la Royal Swedish Concert Agency, l’Opera di Francoforte, le Filarmoniche di Colonia, Berlino, Mosca e per la Carnegie Hall di New York. Ha diviso il palco con musicisti del calibro di René Clemencic, Carlo Rizzo, Jean-Louis Matinier, Valentin Clastrier e Michael Riessler ed ha al suo attivo innumerevoli produzioni radiofoniche, televisive e discografiche fra cui le recenti pubblicazioni con ECM e SONY Classical.

Partner

Si ringrazia Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.

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HOOVERVILLE ENTERTAINERS

Fabiano Sportelli Chitarre slide e western
Antonio Giallella Armoniche a bocca
Marco Bartolini Spoons, Washboard, Campanacci e Percussioni povere


L’evento

C’era una volta ad Avalon una tavola rotonda…no,questa è un altra storia.

C’era una volta ad Avalon, nei pressi di Memphis, un “songster”. Visse la sua vita in un piccolissimo villaggio suonando per vicini e amici. In vecchiaia, “scoperto” e mostrato al mondo, ebbe un’influenza decisiva su musicisti quali Bob Dylan e Joan Baez.

C’era una volta una domestica di colore che si trovò a lavorare a casa di eminenti musicologi. Un giorno per rallegrare i bimbi imbracciò una chitarra che era in casa e rivelò di essere un meraviglioso usignolo. Suonando gli ultimi anni della sua vita influenzò gente del calibro di Pete Seeger e dei Grateful Dead.

C’era una volta un ragazzo che non sapeva suonare la chitarra. Tornato da un crocicchio, nella piana del Delta del Mississippi, dopo uno strano incontro notturno, seppe affascinare per alcuni anni i suoi contemporanei con una inaudita abilità. Morì presto, e male e fu il primo del “club dei 27”. Ancora oggi idoli come Eric Clapton sono intimamente, e non molto segretamente, convinti di esserne la reincarnazione.

E poi c’era Pink Anderson, il songster che accompagnava i venditori di elisir di lunga vita alle fiere e c’era Floyd Council, il bluesman della Carolina che rivivono ogni giorno appena vengono nominati Pink Floyd.

C’era anche Morganfield McKinley, l’emigrato del Delta ormai caduto in disgrazia e riportato alla ribalta quando un’anonima band di giovani inglesi decise di chiamarsi come una sua canzone: Rolling Stones.

Hooverville era il nome che veniva dato alle bidonvilles che sorsero negli anni della Grande Depressione ai margini delle cittadine americane.

Gli “Hooverville Entertainers” , “intrattenitori della Hooverville” suonano quella musica che si poteva ascoltare attorno a quei fuochi da campo: country, blues, protoblues mescolato come, del resto, si faceva prima che emergesse una distinzione più frutto di scelte discografiche che di identità etniche. Con Racconti, Armoniche a bocca, chitarre western e resofoniche suonate coi colli di bottiglia, assi del bucato sbattute, campanacci, cucchiai e strumenti poveri ci conducono in un viaggetto nel tempo e nello spazio, condito da aneddoti, musica e storie per riportare per qualche ora in vita una storia e un mondo ai quali siamo volenti o nolenti musicalmente debitori.

Programma Musicale

TRAIN FAIR BLUES – Muddy Waters
KEEP YOUR LAMP – Willie Johnson
FREIGHT TRAIN – Elisabeth Cotton
PALLET ON YOUR FLOOR – John Hurt
SHINING MOON – Lightnin Hopkins
COME ON IN MY KITCHEN – Robert Johnson
DUST MY BROOM – Elmore James
KEY TO THE HIGHWAY – Big Bill Broonzy
WALKING BLUES – Robert Johnson
WRITE ME A FEW LINES –  Fred McDowel 
LONE WOLF BLUES – Oscar Buddy Woods

Segue colazione, inclusa nel biglietto.

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Nel 1929 lo scrittore ungherese Frigyes Karinthy ha immaginato una teoria secondo la quale si può unire chiunque con chiunque altro su questo pianeta con una catena al massimo di sei conoscenze.
Sei Gradi è diventato uno spettacolo teatrale del 1990, un film, 6 gradi di separazione di Fred Schepisi del 1993 e un programma di Radio3 Rai a cura di Luca Damiani in cui attraverso una serie di legami e di punti in comune si fanno dialogare musiche e musicisti lontani nel tempo, nello spazio e nei generi.
In Entroterre Festival, Sei Gradi diventa un format live di dialogo – delle interviste travestite da concerto – con musicisti e il loro repertorio, sia originale che non, scandito da sette legami. Luca Damiani, direttore artistico del Festival, conduce le interviste.

Posto in piedi. Si consiglia di portare un plaid o uno stuoino.

Dopo lo spettacolo, ci sarà la possibilità di gustare i prodotti del territorio in una cena-degustazione al Circolo La Miniera.
Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 347 411 1567.

Partner

Il Parco Naturale Miniere di Formignano è un geosito di rilevanza regionale dell’Emilia-Romagna.

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Alessandro Florio Trio ft Laura Taglialatela

Alessandro Florio Chitarra
Laura Taglialatela Voce
Alessio Bruno Contrabbasso
Adam Pache Batteria


L’evento

Un quartetto internazionale di impronta jazzistica per un evento d’eccezione, guidato da Alessandro Florio e Laura Taglialatela.

La vocalist, una delle più belle voci del nostro Paese ma ormai da anni trapiantata prima a New York e poi a Los Angeles e Florio, chitarrista di punta nel panorama jazzistico italiano e non, si avventureranno in un repertorio di brani originali e standards tratti del grande repertorio di Broadway.

Reduci da Back to the Blue Coast (AlfaMusic/Egea 2020) e dal singolo scritto a quattro mani Streets of Naples i due saranno alla guida di un quartetto dal respiro internazionale completato dalla trascinante ritmica composta da Alessio Bruno, anch’egli rientrato da pochissimo in Italia, al contrabbasso e l’australiano Adam Pache alla batteria.

Back to the Blue Coast non è soltanto il titolo del disco che Florio dedica alla sua terra, la Costiera Amalfitana, ma anche una frase che racchiude in qualche modo la storia di tutti i componenti del quartetto. Tutti e quattro tuttora molto attivi, non solo in ambito nazionale ma anche internazionale, chi per un motivo chi per un altro verso “casa”.

Fatta eccezione per la vocalist, solo di passaggio in Italia, Adam Pache rappresenta un caso a sè: lui, australiano, dopo anni vissuti a New York ha trovato la sua “casa” naturale in Italia, adottando come base il nostro Paese.

Un tema legato al ritorno, alle partenze, alle emigrazioni, sempre di attualità soprattutto in questi periodi, che con sè portano tanti problemi ma che talvolta partoriscono tanta bellezza: il Jazz, musica di confine nata in America dall’incontro di popoli diversi ne è sicuramente l’emblema.

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L’evento

L’Entroterre Festival 2024 riunisce ancora una volta personalità eccezionali dai percorsi distinti nei bellissimi Giardini della Rocca di Bertinoro.

Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I suoi concerti sono feste straripanti d’affetto: il pubblico vi partecipa numerosissimo, cantando infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere. Un affetto che si traduce in grandi numeri non solo ai live: tredici album pubblicati (inclusi dischi dal vivo, progetti speciali e pubblicazioni estere), un DVD, un’autobiografia ufficiale e, in occasione dei 25 anni di carriera, una nuova versione di Beppeanna – “Se mi Rilasso Collasso” – cantata e suonata con Stefano Bollani, Caparezza, Carmen Consoli, Max Gazzè e Daniele Silvestri. Così negli anni anche la cartina geografica bardozziana si è estesa a macchia d’olio con le lunghe tournée che toccano anche Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Slovenia e persino Chiapas e Canada.

Stefano Bellotti, in arte Cisco, è stata la voce storica della band Modena City Ramblers dal 1992 fino al 2005, con loro ha realizzato otto album collezionando più di mille date in Italia e in Europa oltre ad aver fondato un genere che oggi tutti conosciamo come combat folk. Ha in seguito intrapreso il suo percorso da solista che lo vede alle prese con un cantautorato d’ispirazione folk-rock tra produzioni internazionali, teatro e letteratura. Anche la sua carriera da solista è caratterizzata da un numero elevatissimo di live, e l’eterogeneità della sua produzione lo ha portato anche a essere protagonista di tour teatrali e presentazioni di libri. Tante sono anche le collaborazioni, alcune tra le quali Casa del vento, Ginevra Di Marco, Bandabardò, le Mondine di Novi, i Nomadi, Giulio Cavalli e il “The Liberation Project” ideato da Dan Chiorboli insieme a Phil Manzanera (Chitarrista dei Roxy Music).

Le strade di Bandabardò e Cisco si sono incrociate più volte, in studio di registrazione e su tantissimi palchi. Una condivisione profonda di suoni e idee che parte da lontano e nel 2022 approda a “Non fa paura”, un disco di inediti a più mani, e un tour insieme.

Aprono il concerto i Khorakhanè.

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